lunedì 6 agosto 2012

Refugium per turista neghittoso. Ristorante al bisbe

La città catalana ha un gruzzolo nascosto di vie strette, di muri zuppi d’umido e di sale, che il lento inverno prepara all’asciugatura dell’estate. Allora è la canicola che vince, quando la mamma del sole inchioda i viandanti ciechi e li forza a strisciare lungo gli orli dei muri: senza accorgersene capita di arrivare all’acciottolato di piazza del teatro, che è già sera, e prender giù storditi per i gradini del Bisbe. Errore quanto mai felice!
Sì, è vero che la cucina a vista sparge i fumi delle cotture, anticipa la sorpresa degli odori e forse li staglia fin troppo sulle ceramiche chiare chiare, luccicanti sotto le lampade dei barbuti designer milanesi. Ma la saletta lunga nei pressi del bancone darà il sollievo della penombra e della musica soffusa, a chi cerca respiro dalla non vita delle spiagge arroventate. Qui nei seminterrati segreti, nel ventre di Alghero, mani premurose sapranno offrirgli – su rustiche tovagliette di carta da macelleria, ricercatissime! – la compagnia di una pasta con verdurelle appena scottate, insaporite di spezie della macchia. Un calice o due di nerissimo rosso per un oblio sereno, una vacanza leggera e finalmente paga di un riposo senza desideri. (ma.sì)
Bonus: Nella pia e buona opera c’è una passione sincera, per quelle cose terrestri che preparano un piccolo cielo anche qui.
Malus: L’opera pia ha i suoi costerelli, non altissimi... Ma è giusto: il turista neghittoso deve espiare. E anche i ristoratori devono mangiare.

Ristorante Al Bisbe, Placa Del Bisbe 4, alias del Teatro, Alghero

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