mercoledì 26 ottobre 2011

Il Baretto. Ottimo e mai caretto. Spiaggia di Porto Ferro

State cercando l'oasi? Una è qui. Una poetessa apolide lo descriverebbe così: “Luci di raggi di sole che in rimandi spontanei si flettono sulle onde. Anfratti di dune e di venti. Spiagge di linee di mari e di cieli. Capanna di birre, gelati, caffè e arrostite. Rifugio per frequentatori sparsi fra ombrelloni a buon mercato o dell'ipermercato. Bagnanti bagnati o asciutti, nuovi e antichi, soli o mal accompagnati, disturbati o palestrati, nativi e forestieri”. A poesia conclusa una cosa però è certa, non si può rinunciare alla birra di fine spiaggia, quella che le gocce di sudore si fanno cristalline e cadono spontanee all'impatto con il bicchiere, quella che non ne basta mai una, meglio due, quella che li al baretto si gusta meglio perché la musica alternativa fa parte del paesaggio, quella che quando la bevi il sole del tramonto ti acceca con i suoi ultimi raggi orizzontali e infine quella che su una spiaggia senza crismi rimane la migliore.
Bonus, la raccolta differenziata funziona meglio che in centro ad Alghero
Malus, il sole sempre negli occhi
Voti della Palmanana
Ambiente 8
Servizio 8

Il Baretto, località Porto Ferro (SS)

lunedì 17 ottobre 2011

Requiem al Gourmand, Tavola calda ad Alghero


Alla pacciatòria si specchiano i volti estenuati dalla fila, gli occhi proni, ravananti tra le vaschette zincate, a brucare quel che affiora dai sughi del giorno; e facce sempre stanche sono quelle che ti accompagnano il piattino di polistirene, mani sfinite ti seguono fino al termine del binario morto, a cavare il biglietto di carta termica dal registratore.
Occhi bassi, fissi, dove si posano le stoviglie e i piedi; e per chi trova posto, occhi che guardano con sospetto, o che chini sogguardano le gigantografie a colori spruzzati, le paratie allegoriche esposte a memorare la vanità dei sapori – e dunque ad allietare l'eterno appuntamento dell'affamato incauto con i cibi.
No, è meglio starsi fragili, appollaiati precari sul trampolino degli sgabelli alla vetrina. Allora il mare d'Alghero è una direzione lontana, futura, di là dell'immensa distesa della Pace: la piazza d'armi che ingoia i turisti del sedile, o gli sbarcati freschi d'aria condizionata, dalle pance degli autobus stranieri.
– Eh, Bruno!? – Non si sa più se tu non sia che un nome: se mai sia esistito il Bruno o se, naufrago, ancora esisti e ti aggiri là di fuori, senza più riconoscere i pali storti di Busquet né i fanali di Capo Caccia… Senza capire perché, tra i vassoietti zincati, lo spirito del zio Mac si gratta la bazza e sorride.
Bonus, un piatto caldo si rimedia sempre, che ricordi la festa in famiglia. Ma senza festa, senza famiglia.
Malus, qualcosa che ti porti via come un groppo insoluto, galleggiante a tre quarti tra cardias e piloro.
Voti della Palmanana
Ambiente 5
Servizio 5
Cucina 5

Self service e asporto Le Nouveau Gourmand, piazzale della Pace 39

sabato 8 ottobre 2011

Bene si mangia da Mangiainbuto, ristorante a Bosa


Qualora necessitiate desinare in quel di Bosa, stimolati nell'appetito dalla terribile scalata della visita all'omonimo Castello, non possiamo che consigliarvi Mangiainbuto. Delizioso locale dalla confortevole sala interna ricavata in una vecchia cantina e da alcuni tavoli esterni protetti da tettoia. Dotato di una ottima carta dei vini, regionali e francesi, Mangiainbuto offre la possibilità di acquistare il pesce nella pescheria poco distante e di farselo cucinare nella cucina del ristorante. Altrimenti un morbido e avvolgente rosso della casa, dotato di buona struttura e gradazione sopra i 12%vol può accompagnare piatti di pasta e carne del menù del giorno. Si consiglia aperitivo di malvasia con tagliere di affettati e formaggi e confetture di frutta.
(Capitan squilibrio)
Bonus, cibi freschi, vino ottimo, prodotti di provenienza locale.
Malus, in una giornata piena di avventori i tempi d'attesa potrebbero prolungarsi.
Voti della Palmanana
Ambiente 8
Servizio 7 +
Cucina 7/8


Mangiainbuto, piazza Modoleddu, Bosa